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:?o                E .  FRAl\Cll\1  ED  A.  lfE  .  EHI

                      tale  da far  emcT·gere  terre almeno  un poco  pilt estese delle  atLuali.
                      Anche Malta potrebbe cRsere stata ricongiunLa alla Sicilia, o piante
                      come  S<Yilla  sioula  ed  Helichrysrtrn  panormitwnnm  avrebbero  po-
                      t nto  raggiung<.>l'la  in tale  occa,sione.  Però  occnsioui  simili  poLrcb-
                      bero  <'RSCI'si ripcLute anche  nel  corso  del  quaterlh'trio.
                         Dal  ptmto  eli  ,·ista  delle  caratteriRtichc.'  proprie  di  cia:cuna
                      ~pecie, si può diJ·e  che  maggiormente cst('S<'  sono  quelle  più  xoro-
                      file  come  Satureja  fruticolosa;  e fra  le  specie  mclSofile,  quelle  che
                      mostmno  qmtlchc  tendenza  alla era. su lenza. Per quanto  riguarda
                      In,  spccializz::tzionc  ::tll'allito  Tupcstre,  bisogna  tener  conto  dn.  una
                      parte  cl<>l  suo  r-;LrcLto  collegamento  con  lo esigenze  più mc:soCilt•  o
                      dall'altra. d<>l  fn.tto  C'ho entrano  in ginoco  .impot·tantissimi  l'attori,
                      quale quelli  lega.ti ttlla. (lissctninazionc a  distanz~o~, che non abbiamo
                      avuto modo <li  prendere in considora.zionc.  ttrobbo logico  ammet-
                      tere  che  il  pcrfczion:uncuto  estremo  ncll'a.bito  rupicolo  dovesse
                      facilit:tre  il  trasporto  da  roccia  a  roccia  e  l'impianto  sui  nuovi
                      sub ·trati,  che  prc:lcntano  sempre  qualche  l'cccsso  non  sft·uttn,to ;
                      si capisce che ciò vale nell'ambito di unn r<•gione che offra stazioni
                      rupestri  con  cara t tcrist icho  favorevoli  al  p1·osperare  di  ur1a  dn,ta
                      specie.  lufaW  1Jiantlms  rnpicola,  cho  sembra  portare  l'impronLa
                      del più  f\,Jltico  adaLtamento  fra  le  specie  rupcstri  di Marettimo,  ò
                      la  più  diffuR::t  fra  le  rupicolo  obbl igl'tte  prcHcnti  in  questa  isola;
                      però  ciò  potrebbe  :.l>l1Cllc  essere  in  rapporto  al  nou  traRcurabilo
                      grado  di  crn.sRulcnza  che  essa  può  tlispicgarc.
                         In linea di  mnssilnn.,  :li  può  dunque  concludere  che  le  piante
                      rare  di  l\hlr('ttimo  hanno  approfitt..'tto  mollo  parcamente  del  mi-
                      glioramento  climatico  del  pliocene  per  espn,ndere  la  loro  area di
                      diffusione.
                         Unn,  eccl'zione  però  sembra  che  abbia  fatto  Iberis  semperflo-
                      r& ns.  F'are  ipot·csi  sulla  terra  eli  origino di  questa  bella  piant:t,  la
                      più diffusa in  Sicilia  fra  gli a,rbusti mesofili,  è  impossibile,  data la
                      incertezzn, delle  segnalazion.i  della Persia o delle  Alpi Dina.richc,  o
                      daLo  il suo  isolamcnLo  sistematico ;  il  solo arcale  che si può pr<'n-
                      dere  iu cousidcra,zione  è  quello  italiano  (Fig. 85). L'unica staziono
                      di relitto  di  questa specie . ulla costa tirrena  meridionale  dell'Ita-
                      lia  si  tronL  a  Capo  Palintu·o,  e  ciò  suggerisce  che  doveva  essere
                      dillul'ìa  nell'Arco  Tirreuico  del  PATA  (Fig.  146).  C'è  poi la  sta-
                      zione  dell'Appennino  ligUTe,  che  potrebbe  essere  stata  rag-
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